Ravenna, Parco della Pace, scultura musiva colorata.
Ravenna, due sculture a mosaico del parco della pace.
Arte pubblica

Parco della Pace

La parete col mosaico di San Michele di Bruno Saetti.
La parete col mosaico di San Michele di Bruno Saetti.
Dettaglio con cavallo nel mosaico di Kournooukhov
Dettaglio con cavallo nel mosaico di Kournooukhov

Tra gli anni ’80 e ’90 è stato creato il Parco della Pace, in cui la fratellanza e la pace tra i popoli s’esprime attraverso installazioni musive progettate dai più rinomati artisti contemporanei. I mosaici sono stati eseguiti, in gran parte, dai più importanti mosaicisti ravennati assieme agli allora studenti dell’Accademia di Belle Arti di Ravenna.

Storia

È un museo all’aria aperta, nato per desiderio dell’Associazione Internazionale Mosaicisti Contemporanei e del Comune di Ravenna. Le grandi installazioni musive, firmate da artisti internazionali, sono inserite all’interno di un verde parco pubblico, che abbellisce una zona residenziale e d’istituti scolastici. Fu inaugurato nel 1988, quando ancora era esistente il muro di Berlino. Il tema a cui si ispirarono gli artisti scelti da Giulio Carlo Argan, Palma Bucarelli, Mario Manieri Elia, Achille Bonito Oliva e Pierre Restany è stato la “Pace ed amicizia tra i popoli”. In un gioco di percorsi interni, dislivelli, zone verdi con piante ombrose, si possono vivere ed ammirare interventi di arredo urbano, mosaici pavimentali, opere tridimensionali, pareti decorative.
Le opere sono di: Claude Rahir (Senza titolo – Belgio), Coupe Margarett (Un Pacifico libero dall’Atomica – Nuova Zelanda), Jerry W. Carter (La Seconda Genesi – USA), Alexander Kornooukhov (L’Uomo e la Natura – Russia), Mimmo Paladino (Albero delle Vita – Italia), Bruno Saetti (San Michele – Italia), Josette Deru (Albero della Vita – Francia), Edda Mally (Le Ali della Pace – Austria), Ludwing Schaffrath (Germania), e dal 1990 Senza Titolo, il grande francobollo realizzato da Akomena Spazio Mosaico di Ravenna. Dal 2001 il parco è stato oggetto di un attento studio e restauro, che ha coinvolto le Soprintendenze per i Beni Architettonici e Paesaggistici di Ravenna e per i beni Archeologici e la Scuola del Restauro del mosaico.

I mosaici imperdibili di questo luogo

La Seconda Genesi

L’artista americano Jerry W. Carter ha progettato l’opera con l’intento di attirare l’attenzione sul dovere dell’uomo di preservare la Vita sulla Terra. L’immagine vuole richiamare la relazione dell’umanità con il cosmo e rappresentare una seconda Creazione su un altro pianeta. In una struttura concava, come un’abside bizantina, l’artista ha inserito tre diversi elementi, che suggeriscono anziché rappresentare. Un fiume, rifacendosi al filosofo Eraclito secondo il quale non ci si può bagnare due volte nello stesso fiume, in quanto tutto cambia. L’Albero della Vita, al centro, rigoglioso, dai colori smaltati e lucenti, è circondato da nuvole e simboleggia il mondo come lo conosciamo. Infine l’Anima del Pianeta: l’atmosfera. Un grande arco celeste che taglia il cielo, delimitato da tessere d’argento, oltre il quale le tessere d’oro, la luce di Dio, attraversano nuvole cosmiche. Carter ha voluto rivolgersi a tutte le persone, indipendentemente dalla loro religione, orientamento politico o cultura, con la preghiera di fermare tutte le guerre in nome della pace universale e della Salvezza della Vita.
L'opera musiva La Seconda Genesi di Jerry Carter.

San Michele Arcangelo

Progettato dal pittore bolognese Bruno Saetti, è stato concepito per un altro luogo, la cappella degli Angeli a Montepiano. Il grande mosaico è stato donato al Comune di Ravenna dai figli, per commemorare la scomparsa dell’artista. Su una parete di pietre irregolari, col tetto a capanna, che si affaccia su una piccola piazzetta a forma di semicerchio, si staglia San Michele Arcangelo sovrastato dal sole. È rappresentato come un angelo guerriero, che schiaccia il male, simboleggiato dalle campiture di tessere nere e rosse. Il grande sole sopra di lui è segno della luce divina, che dà vita e speranza.
Ravenna, Parco della Pace, dettaglio con testa e busto di San Michele Arcangelo di Bruno Saetti.

Un pacifico libero dall’atomica

Margaret Coupe progettò, su un lungo muretto, questo mosaico che rappresenta le prove atomiche compiute al largo delle coste della Nuova Zelanda, terra d’origine dell’artista. In un mare con grandi onde e con sagome di gigantesche balene, prime vittime della radioattività, vediamo una minacciosa nave da guerra, da cui sbucano le teste stilizzate di uomini in uniforme. Al centro della composizione, immersa in un mare di tessere verdi e azzurre, sta una vela bianca con il simbolo della pace.
Dettaglio di mosaico in cui c'è una barca a vela in un mare di tessere.

 Le chaos et la source de vie

L’artista belga Claude Rahir concepì la fontana come uno spazio con cui interagire. È composta da due semicerchi che si compenetrano, con al centro una grande cubo di marmo di Carrara sospeso sull’acqua. L’ emiciclo spoglio ricorda nelle proporzioni la sezione aurea, detta la proporzione divina. La sezione musiva, invece, vede impiegati materiali naturali di vario tipo (sassi, ciottoli, sampietrini, marmi, tubi artificiali) disposti secondo disegni e percorsi che ricordano i giardini zen. Rahir era molto appassionato di fisica quantistica, astrologia e filosofie orientali. Quest’opera enigmatica si può aprire a diverse interpretazioni. Nel 2021 è stata riportata al suo splendore, dopo un attento restauro.
Foto dall'alto della fonata di Claude Rahir al Parco della Pace.

Albero della vita

È un grande mosaico pavimentale, quasi 25 metri per 12, progettato da Mimmo Paladino. È idealmente una grande piazza, col fine di raccogliere l’acqua piovana, simbolo di vita. Il tema è l’Albero della Vita, che attraversa tutta la composizione. È circondato da figure simboliche che ricordano i graffiti preistorici: un pavone, dei pesci, un diavolo che acciuffa una figura umana e altre sagome inquietanti e misteriose. L’opera reca la firma dell’artista, mosaicata, e anche i nomi di tutti gli studenti dell’Accademia di Belle Arti di Ravenna che parteciparono alla realizzazione. Un disegno preparatorio del grande mosaico, di mano dell’artista, è esposto nella sezione Declinazioni Contemporanee del mosaico al Mar-Museo d’Arte della città di Ravenna.
Ravenna, Parco della pace, veduta dall'alto dell'Albero della Vita di Mimmo Paladino.

Info sul luogo

Via Marzabotto, 1, 48124 Ravenna RA

Info aggiuntive

Ingresso libero tutti i giorni: dalle 7.30 fino a un’ora prima del tramonto

L’area del parco non ha alcun problema di accessibilità.

Il Parco della Pace si trova subito fuori dal centro storico di Ravenna, in prossimità dell’Ospedale e dello Stadio della città.
In macchina: nei pressi del parco sono disponibili diverse aree parcheggio. Per maggiori info, vedi QUI.
In bus: l’area è servita dal trasporto pubblico locale. Cerca il tuo autobus: www.startromagna.it

Rotoballa davanti al Mar
I luoghi del mosaico

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