Interno del Mausoleo di Galla Placidia.
Ravenna, veduta esterna del Mausoleo di Galla Placidia.
Monumenti Unesco

Mausoleo di Galla Placidia

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Ravenna, veduta esterna del Mausoleo di Galla Placidia.
Ravenna, veduta esterna del Mausoleo di Galla Placidia.
Ravenna, mausoleo di Galla Placidia, veduta panoramica interna.
Ravenna, mausoleo di Galla Placidia, veduta panoramica interna.

PERCHÉ È PATRIMONIO UNESCO
Il Mausoleo di Galla Placidia è uno dei più straordinari monumenti della tarda antichità giunti intatti fino a noi, sia dal punto di vista architettonico che decorativo. Ponte culturale tra Roma, Costantinopoli e Milano, nei mosaici convivono caratteri ravennati ed ellenistico-romani.

Storia

L’esterno dell’edificio è modesto, in semplici mattoni rossi, con pianta cruciforme sulla quale svetta al centro una torre quadrangolare.
Era connesso con un porticato (nartece) all’ormai scomparsa chiesa di Santa Croce, di cui risultava un’ appendice, forse con funzione funeraria.
Fu commissionato dal 426 d.C. dall’Imperatrice Galla Placidia, donna forte e dalla spiccata intelligenza politica, che diede un grande impulso all’architettura della città. Attirò a Ravenna i più grandi artisti e artigiani del tempo, soprattutto da Costantinopoli.
L’interno del Mausoleo ci lascia ancora oggi senza fiato. Il tema delle raffigurazioni musive, dal 1996 patrimonio UNESCO, è incentrato sulla Croce come simbolo di Salvezza e di Vita Eterna. Le innumerevoli tessere in smalto policromo e oro, allettate con diverse inclinazioni per rifrangere la luce dorata filtrata dalle finestre in alabastro, delineano immagini che palpitano nella penombra. Convivono la vivacità dell’imitazione della natura, tipica dell’arte greco-romana, con le prime rigidità e stilizzazioni dell’arte bizantina.

I mosaici imperdibili di questo luogo

San Lorenzo

Dalla lunetta di fronte all’entrata San Lorenzo ci osserva. Il libro aperto sulla mano sinistra e la croce dorata in spalla non lo ostacolano nello slancio cosciente verso il suo martirio. Un soffio di vento gonfia la sua tunica bianca, mentre il pallio, dalle linee più rigide, gli cinge le spalle. Lo attende l’enorme graticola fiammeggiante. Il movimento del fuoco è reso giustapponendo, con andamenti sinuosi, tessere in pasta vitrea di differenti toni di rosso, arancio, grigio, oro. Alla nostra sinistra sta un armadietto d’oro, con le ante aperte, a mostrarci i quattro Vangeli.
Ravenna, dettaglio del mosaico col martirio di San Lorenzo nel mausoleo di Galla Placidia.

Tappeto di fiori paradisiaci

Appena entriamo e alziamo lo sguardo, ancora incerto nella penombra, veniamo accolti da uno sfavillante “tappeto” di fiori raggianti. Dall’indaco dello sfondo emergono, incorniciati da cerchi concentrici dorati, file di piccoli fiori bianco-celesti alternati a file di fiori rossi, cerchiati da un vibrante verde e azzurro. Evocano un cielo stellato, o un giardino paradisiaco, come nei preziosi tessuti orientali che circolavano a Ravenna, grazie ai rapporti con l’Oriente attraverso il porto di Classe.
I fiori bianchi ricordano le margherite: la camomilla era in uso nei campi militari per lenire le ferite. I fiori rossi, con piccole tessere bianche al centro, ricordano le anemoni, il cui nome greco evoca l’anima (ànemos).
Ravenna, mosaico della volta del mausoleo di Galla Placidia, con fiori rossi e bianchi raggiati di oro.

Colombe che si dissetano

Sulle lunette delle pareti est e ovest della torretta centrale, sotto le finestre in alabastro, troviamo una coppia di delicate colombe posate su un bacile colmo d’ acqua. Una si disseta, mentre l’altra porta lo sguardo altrove.
L’origine di questa rappresentazione è molto antica: già Plinio il Vecchio descrive un mosaico pavimentale con questo tema eseguito da Sosos, mosaicista attivo a Pergamo nel II sec. a.C. Nel Mausoleo di Galla Placidia, secoli dopo, la rappresentazione assume un significato simbolico funerario: sono le anime cristiane che trovano conforto nell’acqua, fonte di vita e refrigerio celeste.
Ravenna, mosaico delle colombe bianche che si abbeverano nel mausoleo di Galla Placidia.

Il tetramorfo

Dal trionfo della Croce, al centro della cupola, scorriamo le 567 stelle dorate fino ai pennacchi.
Vi sono rappresentati i Quattro Viventi dell’ Apocalisse di Giovanni: un Leone, un Vitello, un’Aquila e un Uomo/Angelo.
I Padri della Chiesa, dal II secolo, li interpretarono come simboli degli Evangelisti (partendo dagli incipit dei loro Vangeli: il Leone per Marco, il Vitello per Luca, l’Angelo per Matteo e l’Aquila per Giovanni) e come tali si diffusero nell’arte paleocristiana.
I Quattro Viventi si stagliano sul cielo indaco ed emergono da stilizzate nuvole azzurre e rosa. Sono eseguiti soprattutto con tessere d’oro. Il Leone è animato dall’uso sapiente dello smalto bianco a definire l’algida lucentezza delle ali, il contorno degli occhi, il muso, i canini. Poche tessere nere, invece, precisano i ciuffi della criniera e accennano alle vibrisse.
Ravenna, dettaglio del leone nel pennacchio della cupola del mausoleo di Galla Placidia.

Info sul luogo

Via San Vitale, 17, 48121 Ravenna RA

Info aggiuntive

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Tariffe

Intero: €10.50
Ridotto: €9.50 (*)
Il biglietto è solo cumulativo e comprende: la Basilica di Sant’Apollinare Nuovo, il Battistero Neoniano (**), la Basilica di San Vitale, il Mausoleo di Galla Placidia (**), il Museo e la Cappella Arcivescovile.
Il biglietto è valido per 7 giorni consecutivi dalla data di emissione e dà diritto a un solo ingresso per monumento.
* Valido per studenti italiani e stranieri durante l’anno scolastico; gruppi (minimo 20 paganti); associazioni ed enti convenzionati (dettagli).
** Per l’ingresso al Mausoleo di Galla Placidia e al Battistero Neoniano è previsto un supplemento di 2€ (prenotazione obbligatoria). Il supplemento anche per bambini di età superiore ai 6 anni e residenti del Comune di Ravenna.

Prenotazioni

I biglietti sono acquistabili online, rivolgendosi al Centro Prenotazioni o il giorno di visita presso le biglietterie situate all’ingresso dei monumenti (con precedenza alle prenotazioni e fino a esaurimento posti).
Per maggiori informazioni: www.ravennamosaici.it

Gratuità

Bambini fino a 10 anni; residenti nel Comune di Ravenna (esibendo un documento di riconoscimento valido che attesti la residenza); disabili (con invalidità certificata superiore al 74% o possessori della carta bianca), religiosi/e, militari; guide turistiche Regione Emilia-Romagna nell’esercizio della propria attività professionale.
I giornalisti per usufruire della gratuità devono essere accreditati in anticipo chiedendo l’autorizzazione scritta alla Direzione dell’Opera di Religione: info@ravennamosaici.it Per gruppi la gratuità è riservata ad 1 capogruppo ogni 20 paganti. Scolaresche: 1 insegnante gratuito ogni 10 alunni.

Ravenna, vista dell'interno della Cappella di Sant'Andrea, mosaici del Vi secolo e affreschi di Luca Longhi, XVI secolo, nelle lunette laterali.
I luoghi del mosaico

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